il linguaggio Lua: quinta parte

segue dalla quarta parte “Sonata al chiaro di luna” : un plugin per vlc Come dicevamo all’inizio, Lua è usato da numerose applicazioni come linguaggio di estensione; per scopi didattici ho scelto di scrivere un semplice plugin per un programma diffuso, il media player universale VLC. Con questo plugin risolveremo per sempre l’annoso problema di decidere cosa sarebbe meglio sgranocchiare durante la visione! L’integrazione con lo scripting Lua è documentata in una serie di file README.TXT sparsi nella directory $SRC/share/lua/ (dove $SRC è la directory dove abbiamo decompresso l’archivio del sorgente di vlc). Grazie ad essi apprendiamo che VLC supporta diversi tipi di “agganci” (hooks) con Lua: per la generazione di playlist (ad esempio trasformare una playlist Youtube in una VLC), per le interfacce di controllo (a titolo di esempio, si può comandare VLC via telnet), per il recupero di meta-informazioni sullo stream (tipicamente scaricare e visualizzare la copertina dell’album o la locandina del film in riproduzione) e, finalmente, quella che useremo noi, cioè una generica funzionalità aggiuntiva attivabile e disattivabile da menù. Il file README specifica che questo tipo di estensione deve contenere due funzioni Lua di nome activate() e deactivate() che verranno chiamte in concomitanza con questi due eventi. Lo script deve avere anche una funzione descriptor() che VLC chiamerà allo startup ed avrà il compito di esporre una tabella con delle informazioni sul plugin come titolo, autore, versione. Ultimo vincolo, lo script deve risiedere in uno specifico path, ovvero $LIB/vlc/lua, dove $LIB è il percorso di libvlc (il “motore” del programma) a livello di sistema oppure $HOME/.local/share/vlc/lua, soluzione che permette ad ogni utente di usare i propri plugin; io ho pertanto copiato lo script seguente [vlc_cibo.lua] in ~/.local/share/vlc/lua/extensions/cibo.lua ...

October 16, 2017 · Andrea Manzini

il linguaggio Lua: parte 4

segue dalla terza parte “Moonlight Bay” (ovvero: “chiedi chi erano i vectors”) L’unica struttura dati disponibile in Lua è rappresentata dagli array o meglio, dalle tabelle (o hash): array associativi formati da coppie chiave-valore, nelle quali sia la chiave sia il valore possono essere qualsiasi tipo di dato. Vediamo un paio di esempi, dapprima un normale vettore: > i = 3 > a = {1,3,5,7,9} > print(i,a[3],a[4],a[i+3]) questa sequenza stampa i valori 3,5,7,nil; la prima cosa che appare diversa rispetto ad un altro linguaggio è che gli indici per gli array partono da 1 anziché da zero; la seconda è che un eventuale sforamento dell’array non causa errore ma semplicemente ritorna nil. Le tabelle Lua sono flessibili… Esploriamole con un esempio di complessità crescente. ...

April 11, 2017 · Andrea Manzini

il linguaggio Lua: parte 3

segue dalla seconda parte Che fai tu luna in ciel ? : le funzioni Fino a che scriviamo script di poche righe, possiamo inserire le istruzioni nel programma principale, ma aumentando la complessità diventa necessario organizzare il codice in pezzi indipendenti e riutilizzabili; come in tutti gli altri linguaggi, in Lua è possibile definire funzioni; vediamo un esempio piuttosto classico: function fattoriale(n) local f=1 -- variabile locale alla funzione for i=2,n do f=f*i end return f Abbiamo definito la funzione fattoriale, che da ora in avanti possiamo richiamare nel nostro codice: ...

March 20, 2017 · Andrea Manzini

a simple HTTP rewriting proxy

This is an example of using goproxy, a fast and robust multithread proxy engine to develop an HTTP proxy that rewrites content on the fly, with multiple search and substitutions. It can be useful for debugging and other less noble (but useful) purposes … // rewriting_proxy project main.go package main import ( "bytes" "flag" "io/ioutil" "log" "net/http" "github.com/elazarl/goproxy" ) var replacements = []struct { from []byte to []byte }{ {[]byte("#e8ecec"), []byte("Red")}, // ugly colors!! {[]byte("Comic Sans MS"), []byte("Lucida Sans Unicode")}, // for eyes sanity {[]byte("Java "), []byte("Golang ")}, // just joking } func myHandler(resp *http.Response, ctx *goproxy.ProxyCtx) *http.Response { readBody, err := ioutil.ReadAll(resp.Body) if err != nil { //TODO handle read error gracefully return resp } resp.Body.Close() for _, elem := range replacements { readBody = bytes.Replace(readBody, elem.from, elem.to, -1) } resp.Body = ioutil.NopCloser(bytes.NewReader(readBody)) return resp } func main() { verbose := flag.Bool("v", true, "should every proxy request be logged to stdout") proxy := goproxy.NewProxyHttpServer() proxy.Verbose = *verbose proxy.OnResponse().DoFunc(myHandler) log.Fatal(http.ListenAndServe(":8081", proxy)) }

August 12, 2016 · Andrea Manzini